Autore : Luca Cambiaso
Titolo dell'opera: Lo Sposalizio della Vergine (dx) - La Presentazione al Tempio (sx)
Data : 1567-9
Ubicazione: Cattedrale di San Lorenzo, Cappella Lercari
Tecnica: Affresco
Descrizione dell'opera
La decorazione della Cappella Lercari dedicata a Maria Vergine Genitrice di Dio, fu commissionata da Franco Lercari a Gio. Battista Castello detto il Bergamasco e a Luca Cambiaso con contratto del novembre 1564 che prevedeva l'impegno di completare l'intera decorazione in due anni[1]. Sembra che ci sia stata una coprogettazione dei due artisti per la realizzazione dello spazio illusivo nei due affreschi "Lo Sposalizio della Vergine" e "La presentazione al Tempio".
Ne Lo Sposalizio della Vergine, al centro dell'affresco, ci sono Maria e Giuseppe ai lati di un sacerdote che officia la funzione. Sia Maria che Giuseppe, lei alla sinistra del sacerdote, lui alla destra, hanno alle spalle una serie di figure; tra queste si notano in particolare due che spezzano il bastone che hanno tra le mani, poichè questo non avendo fiorito ha determinato la selezione dei pretendenti. C'è da ricordare, infatti, che secondo i Vangeli apocrifi Maria era cresciuta nel Tempio di Gerusalemme, vivendo di conseguenza con uno stile di vita casto; quando giunse il momento del matrimonio, venne dato a ogni pretendente un ramo secco in attesa di un segno divino: fu quello di Giuseppe a fiorire. La disposizione dei personaggi, inseriti all'interno di una struttura architettonica articolata, non è rigida nè staticamente allineata, ma anzi ognuno assume una propria plasticità.
La Presentazione al Tempio è un episodio dell'infanzia di Gesù narrato nel Vangelo secondo Luca (2,22-39); Maria e Giuseppe portano il Bambino al Tempio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la sua nascita per "offrirlo" a Dio. Questa cerimonia sappiamo che era d'uso comune per tutti i figli maschi primogeniti. Al centro dell'affresco, dietro all'altare, vi è un vecchio sacerdote barbuto che tiene tra le mani il Bambino e Maria e Giuseppe stanti alla sua destra. Tutt'attorno, anche qui come nel precedente affresco inserite in una maestosa struttura architettonica, una serie di figure che assistono alla scena e circondano l'altare e i personaggi di rilievo; figure di uomini e donne tutti che si apprestano a vedere il Bambino assumendo anche qui pose dinamiche. Questo affresco rispetto all'altro, per quanto riguarda la struttura spaziale, ha una maggiore articolazione e profondità ottenuta con "figure guida" e "figure di fondo", ombrate e rese con sommarietà plastica, ma anche con la contrapposizione cromatica fra il bianco della tovaglia dell'altare e il verde "veronesiano" della tenda di fondo.
In entrambe le opere si nota l'influenza della pittura veneta; infatti Cambiaso è attento agli spunti che gli giungono soprattutto dal Veronese nel tentativo di rendere più sicura e pittoricamente ricca la resa della figura[2]. Inoltre le due grandi scene degli affreschi delle pareti della cappelle sono condizionate dalla relativa esiguità dello spazio di visuale, di conseguenza sono caratterizzate da un punto di vista ribassato in modo da sottrarre le figure alle distorsioni[3]. Negli episodi affrescati vi è una illusiva intelaiatura architettonica realizzata attraverso la struttura prospettica e la presenza di parti a trompe l'oeil. Questo spazio architettonico "dedicato" alle figure vuole preservare la centralità del ruolo della figura umana; inoltre si noti l' "effetto" della figura che circonda con le braccia e il moto del corpo l'elemento della colonna, effetto qui rafforzato dalla soluzione a trompe l'oeil[4]. Cambiaso tenta di rendere sicura e pittoricamente ricca la resa della figura, infatti si può parlare di una maestà formale della figura stessa e dei gruppi. Inoltre si può aggiungere che sono figure rappresentate con libertà pittorica di tratto e con l'uso di tinte chiare, liquide, cangianti.
Nei due affreschi è evidente la tripartizione della scena e un formale simmetrismo con la presenza del candeliere a occupare il centro delle scenografie, realizzando un insieme grandioso e rigorosamente in equilibrio, che poi trova una corrispondenza nelle figure[5].
Inoltre va ricordato che esiste un numero significativo di disegni dell'autore e repliche di bottega dei due soggetti citati, dove solo la parte relativa alla figure è delineata.
[1].Si veda il testo di Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Sagep 1995, pag. 177.
[2].Si veda il testo di Dagnino,Anna Maria, Di Fabio,Clario, San Lorenzo, Chiese di Genova, Sagep Editrice, Genova 1990, pag 78; Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Sagep 1995, pag. 179.
[3].Si veda il testo di Leonardi Andrea, Manzitti Anna, Priarone Margherita, Stagno Laura, La Città di Luca Cambiaso, Sagep 2007.
[4].Si veda il testo di Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Sagep 1995, pag 179 e peg 185.
[5].Si veda il testo di Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Sagep 1995, pag 182.
Fonti
F. Alizeri, Guida Artistica per la Città di Genova. Prima Giornata. Genova 1846 : "...Proseguendo verso la sinistra navata, ci occorre a descrivere la cappella de' Sigg. lmperiali Lercari, nella quale fan bella mostra parecchi oggetti di pittura e di scultura non indegni di lunga osservazione. Gli affreschi onde essa si adorna furono commessi a due insigni, Luca Cambiaso, e Gio. Battista Castello detto il Bergamasco. Il Cambiaso prese a dipingere i due spazi laterali, figurando a sinistra le sponsalizie, a destra la purificazione di Maria, nelle quali composizioni fece buono esperimento di prospettiva, di cui aveva attinto i precetti dal suddetto Bergamasco, suo indivisibile amico e compagno nell'esercizio dell'arte."
Raffaele Soprani, Le Vite de' Pittori, Scultori ed Architetti genovesi e de' Forastieri che in Genova operarono, con alcuni ritratti degli stessi, Genova 1674, pp 88-89 : "Fabbricava in quel tempo la suntuosa sua Cappella nel Duomo il Sig. Franco Lercaro, il quale volendo, che fosse da valenti Professori dipinta, in villa delle Angolari pitture della Chisa di S. Matteo, ricorse tosto a' due compagni Pittori, che concordemente, secondo il loro costume, vi s'impiegarono. Vi colorì il Bergamasco...occupossi il Cambiaso nelle pitture delle laterali pareti, ove figurò lo Sposalizio della Sacrosanta Vergine, e la Presentazione, ch'ella fece di Gesù Bambino nel Tempio."
Bibliografia
Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Sagep 1995, pp 177-185
Leonardi Andrea, Manzitti Anna, Priarone Margherita, Stagno Laura, La Città di Luca Cambiaso, Sagep 2007, pag. 51
Dagnino, Anna Maria, Di Fabio,Clario, San Lorenzo, Chiese di Genova, Sagep Editrice, Genova 1990, pp 63-82
Immagini
Lo Sposalizio della Vergine
La Presentazione al Tempio
Disegno de Lo Sposalizio della Vergine (Londra, British Museum)
Disegno de La Presentazione al Tempio (Londra, British Museum)
Lo Sposalizio della Vergine, particolare
La Presentazione al Tempio, particolare della Vergine